Khader Adnan Mohammed Musa, 33 anni, di Arabba, sudest di Jenin, ed esponente politico della Jihad Islamica, è in sciopero della fame da 56 giorni. E'stato arrestato il 17 dicembre 2011. Subito dopo l'arresto è entrato in sciopero della fame, in protesta alla detenzione amministrativa ed alle disumane condizioni a cui è stato sottoposto.
Addameer - Prisoner Support and Human Rights Association racconta quanto accaduto a partire dal giorno del suo arresto.
Il 17 dicembre 2011, alle 3.30 del mattino, i soldati israeliani hanno fatto irruzione nella sua abitazione, sparando, e l'hanno preso violentemente davanti alle sue due figlie ed alla moglie.
I soldati gli hanno bendato gli occhi e legato le mani dietro la schiena prima di portarlo su un jeep militare. Hanno iniziato a dargli schiaffi sul viso e calci sulle gambe. L'hanno colpito alla testa per tutti dieci minuti del tragitto fino a quando hanno raggiunto la colonia di Dutan. Arrivati all'insediamento, Khader è stato spinto violentemente dalla jeep. Essendo bendato, non ha potuto vedere il muro davanti a sé e vi è sbattuto, ferendosi al volto.
Sebbene fosse stato arrestato alle 3.30 del mattino, è rimasto ammanettato fino alle 8.30, fino a quando è stato trasferito alla prigione di Megiddo. Dal primo giorno del suo arresto, Khader ha iniziato uno sciopero della fame in protesta alla sua carcerazione. La mattina seguente, è stato sottoposto ad un interrogatorio. Durante l'interrogatorio è stato insultato ed umiliato, con un linguaggio offensivo soprattutto nei confronti di sua moglie, sua sorella, le sue figlie e sua madre.
Il primo giorno dell'interrogatorio, ha risposto alle domande nonostante la continua serie di insulti. Tuttavia, dopo la prima sessione, Khader ha smesso di ripondere a causa del linguaggio usato nei suoi confronti.
Le sessioni degli interrogatori sono continuate nei successivi 10 giorni, escluso i lunedì.
Al quarto giorno di interrogatorio, l'Israeli Prison Service ha deciso di rinchiuderlo in cella di isolamento per 7 giorni, a causa del suo sciopero della fame. E'stato anche deciso di non permettere le visite della famiglia per 3 mesi. Ogni giorno Khader è stato sottoposto a due sessioni di interrogatorio di tre ore, durante le quali le sue mani erano legate dietro la schiena, causandogli estremo dolore. Durante la seconda settimana di interrogatorio, gli è stata tirata così forte la barba che gli è stata in parte strappata. Questa stessa persona che gli ha tirato la barba ha preso la sporcizia dal fondo della propria scarpa e l'ha strofinata sui baffi di Khader in segno di umiliazione.
Venerdì 30 dicembre Khader è stato trasferito nell'ospedale del carcere di Ramleh a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute dovuto allo sciopero della fame. E'stato messo in isolamento nell'ospedale, al freddo. Khader ha rifiutato ogni esame medico dal 25 dicembre. I soldati hanno anche chiuso la parte superioriore della cella per bloccare la circolazione dell'aria.
L'8 gennaio 2012, è stato emesso un ordine di carcerazione amministrativa di 4 mesi nei suoi confronti. Come per tutti gli altri detenuti amministrativi, la detenzone di Khader è basata su informazioni segrete raccolte dalle autorità israeliane, disponibili al giudice militare ma non ai detenuti né ai loro avvocati. Questa pratica viola la legge internazionale, che permette un uso limitato della carcerazione amministrativa in situazioni di emergenza, ma richiede che le autorità seguano le regole di detenzione, incluso udienze in cui il detenuto può contestare le ragioni della sua detenzione.
Queste minime regole sono state chiaramente violate nel caso di Khader, lasciato senza nessun legittimo mezzo per difendere se stesso.
La detenzione amministrativa consente ai soldati israeliani di trattenere detenuti a tempo indeterminato senza accusarli o senza permettere loro un processo.
Il ricorso di Israele alla detenzione amministrativa viola le restrizioni previste dal diritto internazionale.
Sebbene il periodo degli interrogatori sia terminato, Khader rimane in sciopero della fame per molti motivi: considera il suo arresto una violazione dei suoi diritti e della sua identità e rifiuta di accettare il sistema della detenzione amministrativa.
E possibile avere ulteriori informazioni al link di Addameer: http://www.addameer.org/etemplate.php?id=428
Come riporta il PCHR (Palestinain Centre for Human Rights), la comunità internazionale deve intervenire per fermare i continui abusi contro i palestinesi detenuti nelle carceri israeliane.
La detenzione amministrativa è illegale, e cade sotto la cetegoria degli arresti politici, costituendo una violazione del diritto del detunuto ad un processo corretto incluso il suo diritto a ricevere adeguata difesa ed essere informato delle accuse contro di lui.
Migliaia di prigionireri palestinesi sono rinchiusi attualmente nelle carceri israeliane, di cui molti sono adolescenti, senza processo ed in assenza di avvocati.
Organizzazioni umanitaire ed internazionali denunciano i maltrattamenti ed abusi ai danni dei prigionienri palestinesi nelle carceri israeliane.
Khader è attualmente è in condizioni critiche e rischia un arresto cardiaco.
E' stata concessa una visita alla sua famiglia martedì sera. Sua moglie, Randa Adnan, al quinto mese di gravidanza, ha detto di essere rimasta scioccata per le condizioni di suo marito. Lui le ha detto che sente di star vivendo gli ultimi momenti della sua vita. "Gran parte dei capelli e della barba sono caduti. Non gli è stato permesso di fare una doccia o di lavarsi durante tutto il periodo della sua detenzione, né gli è stato consentito di indossre vestiti pesanti in questo periodo così freddo" dice Randa a Maa'n News.
A Gaza city, fuori l' International Committee of the Red Cross (ICRC), è stata montata una tenda dove molte persone hanno iniziato uno sciopero della fame in solidarietà a Khader Adnan.
Giovani attivisti e musicisti di Gaza si sono uniti allo sciopero e giovedì si è tenuta un'intera giornata di solidarietà e di protesta.
Addameer - Prisoner Support and Human Rights Association racconta quanto accaduto a partire dal giorno del suo arresto.
Il 17 dicembre 2011, alle 3.30 del mattino, i soldati israeliani hanno fatto irruzione nella sua abitazione, sparando, e l'hanno preso violentemente davanti alle sue due figlie ed alla moglie.
I soldati gli hanno bendato gli occhi e legato le mani dietro la schiena prima di portarlo su un jeep militare. Hanno iniziato a dargli schiaffi sul viso e calci sulle gambe. L'hanno colpito alla testa per tutti dieci minuti del tragitto fino a quando hanno raggiunto la colonia di Dutan. Arrivati all'insediamento, Khader è stato spinto violentemente dalla jeep. Essendo bendato, non ha potuto vedere il muro davanti a sé e vi è sbattuto, ferendosi al volto.
Sebbene fosse stato arrestato alle 3.30 del mattino, è rimasto ammanettato fino alle 8.30, fino a quando è stato trasferito alla prigione di Megiddo. Dal primo giorno del suo arresto, Khader ha iniziato uno sciopero della fame in protesta alla sua carcerazione. La mattina seguente, è stato sottoposto ad un interrogatorio. Durante l'interrogatorio è stato insultato ed umiliato, con un linguaggio offensivo soprattutto nei confronti di sua moglie, sua sorella, le sue figlie e sua madre.
Il primo giorno dell'interrogatorio, ha risposto alle domande nonostante la continua serie di insulti. Tuttavia, dopo la prima sessione, Khader ha smesso di ripondere a causa del linguaggio usato nei suoi confronti.
Le sessioni degli interrogatori sono continuate nei successivi 10 giorni, escluso i lunedì.
Al quarto giorno di interrogatorio, l'Israeli Prison Service ha deciso di rinchiuderlo in cella di isolamento per 7 giorni, a causa del suo sciopero della fame. E'stato anche deciso di non permettere le visite della famiglia per 3 mesi. Ogni giorno Khader è stato sottoposto a due sessioni di interrogatorio di tre ore, durante le quali le sue mani erano legate dietro la schiena, causandogli estremo dolore. Durante la seconda settimana di interrogatorio, gli è stata tirata così forte la barba che gli è stata in parte strappata. Questa stessa persona che gli ha tirato la barba ha preso la sporcizia dal fondo della propria scarpa e l'ha strofinata sui baffi di Khader in segno di umiliazione.
Venerdì 30 dicembre Khader è stato trasferito nell'ospedale del carcere di Ramleh a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute dovuto allo sciopero della fame. E'stato messo in isolamento nell'ospedale, al freddo. Khader ha rifiutato ogni esame medico dal 25 dicembre. I soldati hanno anche chiuso la parte superioriore della cella per bloccare la circolazione dell'aria.
L'8 gennaio 2012, è stato emesso un ordine di carcerazione amministrativa di 4 mesi nei suoi confronti. Come per tutti gli altri detenuti amministrativi, la detenzone di Khader è basata su informazioni segrete raccolte dalle autorità israeliane, disponibili al giudice militare ma non ai detenuti né ai loro avvocati. Questa pratica viola la legge internazionale, che permette un uso limitato della carcerazione amministrativa in situazioni di emergenza, ma richiede che le autorità seguano le regole di detenzione, incluso udienze in cui il detenuto può contestare le ragioni della sua detenzione.
Queste minime regole sono state chiaramente violate nel caso di Khader, lasciato senza nessun legittimo mezzo per difendere se stesso.
La detenzione amministrativa consente ai soldati israeliani di trattenere detenuti a tempo indeterminato senza accusarli o senza permettere loro un processo.
Il ricorso di Israele alla detenzione amministrativa viola le restrizioni previste dal diritto internazionale.
Sebbene il periodo degli interrogatori sia terminato, Khader rimane in sciopero della fame per molti motivi: considera il suo arresto una violazione dei suoi diritti e della sua identità e rifiuta di accettare il sistema della detenzione amministrativa.
E possibile avere ulteriori informazioni al link di Addameer: http://www.addameer.org/etemplate.php?id=428
Come riporta il PCHR (Palestinain Centre for Human Rights), la comunità internazionale deve intervenire per fermare i continui abusi contro i palestinesi detenuti nelle carceri israeliane.
La detenzione amministrativa è illegale, e cade sotto la cetegoria degli arresti politici, costituendo una violazione del diritto del detunuto ad un processo corretto incluso il suo diritto a ricevere adeguata difesa ed essere informato delle accuse contro di lui.
Migliaia di prigionireri palestinesi sono rinchiusi attualmente nelle carceri israeliane, di cui molti sono adolescenti, senza processo ed in assenza di avvocati.
Organizzazioni umanitaire ed internazionali denunciano i maltrattamenti ed abusi ai danni dei prigionienri palestinesi nelle carceri israeliane.
Khader è attualmente è in condizioni critiche e rischia un arresto cardiaco.
E' stata concessa una visita alla sua famiglia martedì sera. Sua moglie, Randa Adnan, al quinto mese di gravidanza, ha detto di essere rimasta scioccata per le condizioni di suo marito. Lui le ha detto che sente di star vivendo gli ultimi momenti della sua vita. "Gran parte dei capelli e della barba sono caduti. Non gli è stato permesso di fare una doccia o di lavarsi durante tutto il periodo della sua detenzione, né gli è stato consentito di indossre vestiti pesanti in questo periodo così freddo" dice Randa a Maa'n News.
A Gaza city, fuori l' International Committee of the Red Cross (ICRC), è stata montata una tenda dove molte persone hanno iniziato uno sciopero della fame in solidarietà a Khader Adnan.
Giovani attivisti e musicisti di Gaza si sono uniti allo sciopero e giovedì si è tenuta un'intera giornata di solidarietà e di protesta.
Khader Adnan, 33 anni
Foto del presidio in solidarietà a Khader Adnan, Gaza city:
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