martedì 20 novembre 2012

Sesto giorno di guerra - 19 novembre 2012, report dallo Shifa hospital

Ieri pomeriggio mi sono recata come ogni giorno allo Shifa hospital per registrare i feriti e le vittime degli attacchi israeliani.

Il dottor Sami ci ha confermato che molti persone hanno riportato feriti da esplosioni.
Verso le 11 del mattino di ieri apaches israeliani hanno nuovamente bombardato con due missili l'edificio Shourouq in Gaza city, dove si trovano uffici di agenzie stampa e lavoravano tanti giornalisti. Una persona è rimasta uccisa, Ramiz Harb, 36 anni, originario di Shijaia, Gaza city, e tre persone sono rimaste ferite.
Il dottor Sami ha confermato che la maggior parte dei feriti in questi attacchi israeliani sono donne e bambini, così come la famiglia Al Dalu, sterminata l'altro ieri in un bombardamento in Nasser street. 
"Si sta verificando una situazione simile a quella del 2008-2009 - facendo riferimento a Piombo Fuso - quando in oespdale arrivavano padrei, madri, bambini, intere famiglie di feriti" , continua il dottor Sami, concde affermando che c'è una chiara escalation da ieri.

Nelle prime ore del mattino di ieri infatti l'aviazione militare israeliana ha bombardato il quartiere di Zaytoun in Gaza city, colpendo tre abitazioni. Tre le famiglie colpite,tra cui la famiglia Abu Zor, 4 persone uccise, tra cui un bambino di 4 anni, ed almeno una decina i feriti.
Le vittime sono: 
Iyad Abu Zor, 4 anni
Nesma Abu Zor, 19 anni
Sanar Abu Zor
A'ahed Al Qatati, 38 anni

Tre bambini della famiglia Abu Zor sono attualmente in Terapia Intensiva nello Shifa hospital:
Foad Abu Zor, 6 anni
Mohammed Abu Zor, 9 anni
Hanady Abu Zor, 10 anni

Eccoli nel reparto di Tarapia Intensiva. Tutti sono in condizioni estremamente critiche. Hanno subito traumi soprattutto alla testa.


Foad Abu Zor, 4 anni. 
Trauma cranico, fratture multiple, emorragia cerebrale.



Mohammed Abo Zor, 9 anni
Trauma cranico, fratture multiple, emorragia cerebrale. Sottoposto a ventilazione meccanica.



Hanady Abu Zor, 10 anni
Ferita alla milza, che è stata rimossa. Fratture multiple al volto. Emorragie cerebrali. Ferita sull'occhio. Forte ematoma sull'addome. E'il caso più grave in terapia intensiva




Verso le 16.30 arriva in ospedale un ragazo ferito durante il bombardamento su Sheik Adwan, a nord di Gaza, il suo nome è Ala Al Ashi, 16 anni.

Ala Al Ashi, 16 anni

Ala Al Ashi, 16 anni

Verso le 17.00 arriva in ospedale un altro bambino ferito in un attacco israeliano su Nasser street, in Gaza city. Yasser Al Ejla, 11 anni.

Yasser Al Ejla, 11 anni


Altri feriti arrivano in ospedale: Jamal Mushta, 16 anni; Abed Abu Al Byed, 22 anni, vigile del fuoco, rimasto ferito in un attacco israeliano nell'area di Rimal, Gaza city. "E'andato sul posto per cercare di aiutare le persone, ed è rimasto ferito", mi hanno detto mi dottori.

Successivamente arriva un bimbo ferito alla testa. Moataz Al Rifi, 6 mesi.

Moataz Al Rifi, 6 mesi


Ore 18.30, circa 100 feriti arrivati allo Shifa hospital in 24 ore.

Arrivano ancora bambini feriti.
Nihad Jihad Masri, 9 anni

Nihad Jihad Masri, 9 anni

e Abdallah Mohammed Ashour, 7 anni, ferito in un attacco israeliano sul campo rifugiati di Shati.

Abdallah Mohammed Ashour, 7 anni

Successivamente, arriva in ospedale un ragazzo ferito in un bombardamento sul quartiere Tuffah di Gaza city.


Anche una donna ferita è giunta  in ospedale, in stato di alto stress, Samah Hlewa, 17 anni, ed una bambina di 12 anni, Ranin Al Skafy. Samah è incinta di 8 mesi.

Sempre in serata, è arrivato in ospedale un uomo appartenente alla famiglia Abu Zor, colpita nella mattinata nel quartiere di Zaytoun
Il suo viso tremava, il suo corpo tremava, era in stato shock. Aveva perso la moglie in giornata nel bombardamento su Zaytoun.


Sadi Abu Zor

Gli attacchi si sono susseguiti, altri feriti sono giunti in ospedale.
Saad El Baradu, 21 anni, rimasto ferito in Al Samir square, al centro di Gaa city.

Abbiamo appreso anche di un nuovo bombardamento sul campo rifugiati di Jabalia, in cui una abitazione è stata colpita, ed 8 persone sono rimaste ferite, appartenenti alla famiglia Salha.

Verso le 20.20 un ragazzo ferito in un bombardamento su Jabalia è stato trasportato in ospedale Mustafa Hijazi, 17 anni, era stato trasportato al Kamal Odwan hospital in Beit Lahia, per poi essere trasferito allo Shifa hospital. Un dottore mi ha spiegato che Mustafa è stato colpito da pietre che si sono scaraventate sul suo corpo a seguito dell'esplosione. Ha subito trauma cranico ed ora resterà allo Shifa hospital per gli accertamenti sulle sue condizioni. suo padre Foad invece è rimasto ucciso ed anche due suoi fratellini.
Un'altra famiglia sterminata.
Un attacco sul campo rifugiati di Jabalia aveva colpito l'abitazione della famiglia Hijazi.
Due bambini insieme al padre sono morti. La madre Amna è attualmente ricoverata in Terapia Intesiva allo Shifa hospital.
I due bambini deceduti sono:
Sohaib Foad Hijazi, 2 anni
Mohammed Hijazi, 4 anni



Colgo l'occasione di parlare con un dottore anche del bombardamento che ha colpito in "Saraya" la notte precendente. Una bambina, Dana Shandi, è morta a seguito di questo bombardamento. "Non è morta perché ferita, non avea segni sul suo corpo", mi ha detto un dottore, "è morta per spavento, per l'enorme esplosione. Spesso i bambini muoiono solo per attacchi di cuore", perché spaventati.

Successivamente apprendiamo di un attacco aereo su Rafah, A sud della Striscia di Gaza, in cui sono stati riportati 3 feriti appartenenti alla famiglia Ramzy Al Raiy.


Verso le 21.40, a seguito di un bombardamento su Sheik Rudwan, in Nafaq street, una donna è arrivata in ospedale traumatizzata. Wafa Ghazably, 28 anni.


Wafa Ghazably, 28 anni


Verso le 22.00 è avvenuto un nuovo attacco a nord ovest di Rafah, a sud della Striscia di Gaza. Un'abitazione della famiglia Al Natrata è stata coinvolta nell'attacco, due bambini, di un 1 anno e mezzo ed 11 anni, sono rimasti feriti una donna anziana ed un ragazzo ed un'altra decina di persone.
Successivamente si sono susseguiti diversi attacchi aerei da nord a sud. 


Un attacco in Gaza city nel quartiere di Tal Al Awa ha coinvolto l'abitazione della famiglia Al Hallaq, verso le 22.20.
Un amico palestinese con me in ospedale stava cercando di trascrivere un riassunto delle vittime e dei feriti della giornata con l'aiuto della radio, ma non era possibile in quanto gli attacchi avvenivano minuto dopo minuto e di conseguenza il numero dei feriti.

Nel reparto di Terapia Intensiva c'erano anche altre persone rimaste ferite negli ultimi attacchi israeliani, tra cui una bambina di 4 anni, Nesma Qalaja, ferita nel bombardamento che ha colpito il palazzo dei media "Shourouq building", in Gaza city.

Nesma Qalaja, 4 anni.
Trauma cranico, emorragie cerebrali


In Terapia Intensiva vi erano anche altre tre persone, tra cui una donna appartente alla famiglia Hijazi, colpita nel bombardamento in Jabalia. Amna Hijazi, 50 anni, madre dei due piccoli deceduti.

Anna Hijazi, 43 anni


Verso mezzanotte un apache israeliano ha colpito l'abitazione della famiglia Nasarsa in Rafah. 
Due fratelli sono morti e 10 persone rimaste ferite: Mohammed Al-Nasasra, 20 anni e Ahmad Al-Nasasraa 18 anni .


Verso le 3.20 del mattino un attacco israeliano ha colpito un'abitazione di 3 piani in Zaytoun, dove viveva la famiglia Al Khor.
Cinque bambini sono rimasti feriti, una persona appartente alla famiglia Al Tawil, ed un'altra donna ferita è stata trasportata allo Shifa hospital con fratture, totale 7 persone ferite. 

Un attacco ha colpito anche la sede centrale della National  Islamic Bank in Gaza city.

Durante la notte si sono susseguiti anche i bombardamenti da parte della MArina militare israeliana a cui soono aggiunti attacchi da parte dei carro armati a sud della Striscia di Gaza, nell'area di Khan Younis, e a nord della Striscia di Gaza, nell'area di Beit Hanoun.


Gaza
ore 1.00 pm




6 commenti:

Unknown ha detto...

Grazie Rosa per quello che stai facendo, ti seguo sempre sù twitter. Stai attenta mi raccomando

Daniele Manno ha detto...

Intanto esserti grato per quello che fai in quanto essere umano. Poi dirti grazie da italiano a italiana. Spero solo che facebook abbia chiuso il tuo account per una ragione valida e non perché il suo fondatore sia un tantinello filo-islaeliano... ma ad ogni modo lo ringrazio perché così facendo ha "creato" una notizia.

adesso non la smetterò più di leggerti.

Anonimo ha detto...

Non mollare, per nessun motivo! E' grazie a persone come te se vale la pena continuare.

Leggendo i tuoi post e le mille notizie che ci sono in rete, non posso, in ogni caso, fare a meno di chiedermi:
Ci sara' mai giustizia per il popolo palesinese?

Anonimo ha detto...

Come dice Nicola, il ringraziamento è d'obbligo per quello che stai facendo. Purtroppo le informazioni che giungono sono sempre "rilette" e "circoscritte". Trovo assurda questa guerra, come lo erano le precedenti e questi attacchi che sono a scapiti dei civili e dei bambini mi sconvolgono e mi lasciano basito. Pensare che poi i bambini debbano morire non solo per le armi ma anche per gli attacchi di cuore è veramente fuori da ogni logica, fuori da ogni scusante.
È assurdo ed è assurdo che la politica internazionale permetta tutto ciò

Unknown ha detto...

con stima ed affetto per il coraggio, con gratitudine per gli aggiornamenti: sono una fotografa anche io, e mi chiedo cosa ci stia a fare qui.
Grazie

Unknown ha detto...

"Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione,
chi tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi...
per consegnare alla morte una goccia di splendore...
di umanità, di verità"...(SMISURATA PREGHIERA)F.DE ANDRE'.
Quando...dentro...soltanto una voce che urla...raccogliere...accogliere...accarezzare il dolore...quel dolore senza il quale...non si puo' piu' vivere.Verro'a Gaza.Rosa...ti ho scritto molti messaggi privati su fb, ma comprendo bene che ne sarai sommersa.Ho materiale fotografico sulla presentazione del tuo lavoro a Gaza...che ho fatto presso la Mia facolta' di Giurisprudenza di Palermo...vorrei inviartelo:) I HOPE...YOU'LL ANSWER ME...SWEET GLADIATOR...UN ABBRACCIO FORTE...CHE GIUNGA A TE...VALERIA BARRESI.

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