Questa mattina abbiamo fatto visita alla famiglia di Nasser Abu Said, nel villaggio di Johr Al-Dik, ad est della Striscia di Gaza.
La sua terra agricola si trova a circa 300 metri dal confine con Israele. Nasser ha perso sua moglie nel luglio del 2010, uccisa dal fuoco israeliano mentre si trovava fuori la sua abitazione vicino la buffer zone creata da Israele lungo il confine di Gaza.
Nasser vive ora con la sua nuova moglie e 6 bambini in due tende accampate ad un centinaio di metri di distanza dalla sua abitazione.
Attraversiamo la terra e ci dirigiamo verso la casa colpita dall'attacco. Sulle pareti vi sono i segni lasciati dai proiettili ed al secondo piano è parzialmente crollata.
La casa fu colpita dapprima il 13 luglio 2010, attacco in cui la moglie di Nasser fu uccisa ed altre tre persone rimasero ferite.
Cinque colpi dai carro armati e flechette. Le flechettes sono armi antiuomo. Esplodono nell'aria e rilasciano migliaia di freccette di metallo. Vengono utlizzate dai carro armati israeliani.
Le flechettes crivellarono il corpo di sua moglie, e mentre alle ambulanze era impedito di raggiungere l'area, lei morì. I suoi cinque bambini, di età tra i 3 e 12 anni, la videro spegnersi durante l'attesa.
Un secondo attacco è avvenuto la sera del 28 aprile 2011, verso le 21:10, quando le forze israeliane con quattro granate hanno colpito direttamente l'abitazione. Quattro persone, incluso due dei bambini ed una donna rimasero feriti. Nell'abitazione vivevano due famiglie composte da 10 membri. Il bambino di 10 anni, Alaa Addin Naser, riportò ferite da schegge al collo e all'addome. La bambina di 5 anni, Misa Naser Abu Said, subì contusioni al petto e all'addome. La donna di 25 anni, Sanaa Ahmed Abu Said, riportò ferite da schegge alla gamba destra. Il quarto ferito, Mohammed Jaber Abu Said, 27 anni, riportò ferite da schegge sul viso.
Le ambulanze riuscirono ad arrivare sul posto dopo circa 30 minuti dall'attacco. L'attacco causò anche danni all'abitazione, specialmente al secondo piano.
Mentre parlavamo con Nasser avvertivamo colpi d'artiglieria pesante provenire da un villaggio accanto e caccia F-16 volavano a quota bassa.
Il forte vento freddo batteva sulle tende. Una di esse è ricoperta da un materiale simile alla plastica, che riesce a trattenere calore, lì abbiamo trovato disteso su un letto il piccolo di 4 mesi dato alla luce dalla nuova moglie di Nasser.
All'interno della tenda c'è un armadio, un letto, un televisore. Nella seconda tenda, di solo telo, fa più freddo, ci sono tre letti ed un comodino.
Dopo l'ultimo attacco Nasser ha ricevuto degli aiuti per poter avere dei materassi, della biancheria, dei vestiti ed altri piccoli beni. Gli manca una casa.
Inizialmente Nasser aveva chiesto alle UN un aiuto per costruire una nuova casa. Le UN gli avevano offerto di ricostruire il piano superiore dell'abitazione distrutta. Ma quella abitazione è minacciata dagli attacchi dell'esercito israeliano che spara continuamente lungo il confine. Inoltre i bambini di Nasser hanno ormai paura di dormire in quella casa.
Le UN hanno poi dato a Nasser un contributo di 12.000 dollari per costruire una nuova casa, ma questi soldi bastano solo a costruirne le basi.
Nasser ora spera di ricevere donazioni da singoli o associazioni per poter completare la costruzione della nuova casa.
Nella terra di Nasser abbiamo visto coltivazioni di melanzane ed alberi di limoni; Nasser ci ha detto che in futuro vorrebbe coltivare meloni cantalupo.
I bambini di Nasser sorridono, nonostante il doppio trauma che hanno subito.
Quotidiane storie di atrocità e di sopravvivenza ai confini della Striscia di Gaza.
L'illegale blocco imposto da Israele, progressivamente rafforzato dal luglio del 2007, ha avuto un impatto disastroso sulla situazione umanitaria ed economica nella Striscia di Gaza.
La sua terra agricola si trova a circa 300 metri dal confine con Israele. Nasser ha perso sua moglie nel luglio del 2010, uccisa dal fuoco israeliano mentre si trovava fuori la sua abitazione vicino la buffer zone creata da Israele lungo il confine di Gaza.
Nasser vive ora con la sua nuova moglie e 6 bambini in due tende accampate ad un centinaio di metri di distanza dalla sua abitazione.
Attraversiamo la terra e ci dirigiamo verso la casa colpita dall'attacco. Sulle pareti vi sono i segni lasciati dai proiettili ed al secondo piano è parzialmente crollata.
La casa fu colpita dapprima il 13 luglio 2010, attacco in cui la moglie di Nasser fu uccisa ed altre tre persone rimasero ferite.
Cinque colpi dai carro armati e flechette. Le flechettes sono armi antiuomo. Esplodono nell'aria e rilasciano migliaia di freccette di metallo. Vengono utlizzate dai carro armati israeliani.
Le flechettes crivellarono il corpo di sua moglie, e mentre alle ambulanze era impedito di raggiungere l'area, lei morì. I suoi cinque bambini, di età tra i 3 e 12 anni, la videro spegnersi durante l'attesa.
Un secondo attacco è avvenuto la sera del 28 aprile 2011, verso le 21:10, quando le forze israeliane con quattro granate hanno colpito direttamente l'abitazione. Quattro persone, incluso due dei bambini ed una donna rimasero feriti. Nell'abitazione vivevano due famiglie composte da 10 membri. Il bambino di 10 anni, Alaa Addin Naser, riportò ferite da schegge al collo e all'addome. La bambina di 5 anni, Misa Naser Abu Said, subì contusioni al petto e all'addome. La donna di 25 anni, Sanaa Ahmed Abu Said, riportò ferite da schegge alla gamba destra. Il quarto ferito, Mohammed Jaber Abu Said, 27 anni, riportò ferite da schegge sul viso.
Le ambulanze riuscirono ad arrivare sul posto dopo circa 30 minuti dall'attacco. L'attacco causò anche danni all'abitazione, specialmente al secondo piano.
Mentre parlavamo con Nasser avvertivamo colpi d'artiglieria pesante provenire da un villaggio accanto e caccia F-16 volavano a quota bassa.
Il forte vento freddo batteva sulle tende. Una di esse è ricoperta da un materiale simile alla plastica, che riesce a trattenere calore, lì abbiamo trovato disteso su un letto il piccolo di 4 mesi dato alla luce dalla nuova moglie di Nasser.
All'interno della tenda c'è un armadio, un letto, un televisore. Nella seconda tenda, di solo telo, fa più freddo, ci sono tre letti ed un comodino.
Dopo l'ultimo attacco Nasser ha ricevuto degli aiuti per poter avere dei materassi, della biancheria, dei vestiti ed altri piccoli beni. Gli manca una casa.
Inizialmente Nasser aveva chiesto alle UN un aiuto per costruire una nuova casa. Le UN gli avevano offerto di ricostruire il piano superiore dell'abitazione distrutta. Ma quella abitazione è minacciata dagli attacchi dell'esercito israeliano che spara continuamente lungo il confine. Inoltre i bambini di Nasser hanno ormai paura di dormire in quella casa.
Le UN hanno poi dato a Nasser un contributo di 12.000 dollari per costruire una nuova casa, ma questi soldi bastano solo a costruirne le basi.
Nasser ora spera di ricevere donazioni da singoli o associazioni per poter completare la costruzione della nuova casa.
Nella terra di Nasser abbiamo visto coltivazioni di melanzane ed alberi di limoni; Nasser ci ha detto che in futuro vorrebbe coltivare meloni cantalupo.
I bambini di Nasser sorridono, nonostante il doppio trauma che hanno subito.
Quotidiane storie di atrocità e di sopravvivenza ai confini della Striscia di Gaza.
L'illegale blocco imposto da Israele, progressivamente rafforzato dal luglio del 2007, ha avuto un impatto disastroso sulla situazione umanitaria ed economica nella Striscia di Gaza.
l'abitazione di Nasser segnata dai colpi dei proiettili
il secondo piano dell'abitazione distrutto dall'ultimo attacco israeliano
Nasser Abu Said con uno dei suoi bambini
le due tende dove Nasser vive con la sua famiglia
la famiglia di Nasser Abu Said
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