Domenica mattina un giovane contadino palestinese è rimasto ferito dal fuoco dell' esercito israeliano in un'area chiamata Abu Safiyeh, ad est di Jabalia, nel nord di Gaza.
Il giovane, Ahmad Hamdan, 21 anni, è stato ricoverato al Kamal Odwan hospital.
Siamo andati a fargli visita in ospedale dove abbiamo incontrato anche alcuni dei suoi familiari.
Secondo quanto ci ha raccontanto suo zio Eyad Hamdan, verso le 6.00 del mattino di domenica 2 giugno Ahmad stava andando a raccogliere angurie insieme ad altri 4-5 lavoratori. La famiglia di Ahmad non è proprietaria di terre, Ahmad è un semplice lavoratore nei campi.
Quella mattina nell'area vi erano famiglie di contadini, bambini, cacciatori di uccelli. C'erano jeeps israeliane al confine ed i lavoratori hanno avvertito degli spari, ma non si sono preoccupati perché erano distanti dalla barriera che separa Israele dalla Striscia di Gaza.
Ahmad e gli altri lavoratori si stavano dirigendo a lavoro su un carro nel momento in cui il proiettile ha colpito Ahmad. Ahmad è stato ferito quindi prima che iniziasse il lavoro, verso le 6.30 del mattino. Il carro su cui si trovava era a circa 400-500 metri dalla barriera di separazione. I soldati dell'esercito israeliano hanno sparato probabilmente da una delle torri di controllo o da una piccola collina dietro cui usano appostarsi.
Il cugino di Ahmad, Ammar Hamdan, 22 anni, era con loro. "Quando Ahmad è rimasto ferito, alcuni si sono nascosti per mettersi al riparo dai proiettili, altri sono rimasti con Ahmad ed hanno chiamato l'ambulanza. Una macchina privata ha trasportato Ahmad in un'area lontana dal pericolo ed un'ambulanza e' arrivata li' dopo 10 minuti."
I familiari ci hanno detto che usano andare a lavorare in quella zona 2-3 giorni alla settimana per raccogliere angurie.
"E' la prima volta che sparano a quella distanza dalla barriera. A causa delle condizioni economiche della famiglia Ahmad deve lavorare in zone pericolose", ci ha detto lo zio Eyad.
La famiglia di Ahmad è composta da 11 membri, i due genitori ed i 9 figli, di cui 2 femmine e 7 maschi. Ahmad è il più grande dei figli.
Il padre non ha un lavoro fisso. Come suo figlio Ahmad, è un lavoratore, raccoglie macerie ed altro materiale per rivenderlo e poter mantenere la propria famiglia. Vivono in Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza.
Il proiettile è entrato ed uscito dalla gamba destra di Ahmad ed ha provocato una frattura femorale. I dottori hanno posto un fissaggio esterno alla gamba. All'interno della gamba vi sono frammenti di ossa .I familiari ci hanno detto che i dottori faranno poi una valutazione sulla condizione dei muscoli e dei nervi.
"Dopo quello che abbiamo visto non torneremo a lavorare li'", ci ha detto Eyad.
Accanto il letto di Ahmad era seduta una sua zia i cui occhi non smettevano di lacrimare.
Dopo la visita ad Ahmad abbiamo incontrato il Dr. Bassam Al Masri, capo del Reparto Ortopedia dell'ospedale Kamal Odwan. Il Dr. Al Masri ci ha detto che Ahmed ha riportato una frattura scomposta al femore destro. Si tratta di una frattura aperta di terzo grado, che non presenta ferita neurovascolare. La ferita aperta ha una grandezza di circa 10-15 cm. Il dottor Al Masri ci ha detto che i dottori hanno posto alla gamba un fissaggio esterno e che Ahmad necessiterà di una nuova operazione in cui il fissaggio esterno verrà rimosso e verrà posto un fissaggio interno e verrà effettuato trapianto di ossa. Questa seconda operazione avverra' tra le 2-3 settimane od un mese.
Dopo l'intervento, la riabilitazione durerà 6 mesi od un anno.
"Il colpo di arma da fuoco ritarda la formazione delle ossa. Generalmente una normale frattura richiede 4 mesi di riabilitazione", ci ha spiegato il Dr. Al Masri.
Gli accordi per il cessate il fuoco raggiunti dopo l'offensiva militare israeliana "Pilastro di Difesa" del novembre 2012, hanno stabilito che le forze militari israeliane devono "astenersi dal colpire i residenti nelle aree lungo il confine" e "cessare le ostilità nella Striscia di Gaza, via terra, via mare e via aria, compreso le incursioni e le uccisioni mirate." Tuttavia attacchi militari israeliani via terra e via mare si sono susseguiti a partire dal giorno successivo al cessate il fuoco. Dall'inizio del cessate il fuoco si contano 4 civili uccisi e piu' di 90 feriti nelle aree lungo il confine.
Nel 2005 Israele ha unilateralmente e illegalmente stabilito una cosiddetta “buffer zone” all'interno del territorio palestinese, un'area in cui i contadini non possono accedere e che viene rafforzata dall'esercito israeliano che spara contro i civili nell'area. Come riporta il Palestinian Center for Human Rights, impedire l'accesso dei palestinesi alle proprie terre ed aree marittime viola numerose disposizioni del diritto umanitario internazionale, compreso il diritto al lavoro ed il diritto ad una vita dignitosa.
Questi attacchi contro la popolazione civile continuano ad avvenire nell'assordante silenzio internazionale.
Continueremo a riportare queste violazioni finché non verranno riconosciuti i diritti del popolo palestinese e lacrime inascoltate continueranno a scendere sui volti delle donne di Gaza.
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