Jamil Wael Risha, 17 anni, giovane palestinese di Gaza city, e' stato ferito nel pomeriggio di ieri dall'esercito israeliano al confine di Jabalia, a nord della Striscia di Gaza.
Questa mattina ci siamo diretti al Kamal Odwan hospital per accertarci delle sue condizioni.
Il Dr. Muin Almasri, direttore del reparto relazioni pubbliche dell'ospedale, ci ha comunicato che il giovane Jamil era stato trasferito durante la notte allo Shifa hospital in Gaza city. "Sospettavamo la necessità di chirurgia vascolare", ci ha detto il Dr. Almasri.
Ci siamo diretti cosi' allo Shifa hospital in Gaza city.
Li' abbiamo incontrato il giovane Jamil ricoverato nel reparto di ortopedia. Accanto a lui, uno dei suoi fratelli e suo padre Wael.
Jamil ci ha raccontato che usualmente il venerdi' si recava con i suoi amici nel cimitero che si trova ad est di Jabalia, vicino la barriera che separa Gaza dai territori israeliani occupati nel 1948.
Ieri si erano diretti al cimitero dopo la preghiera del venerdi', verso le 15.00.
Improvvisamente hanno visto soldati israeliani uscire da due jeeps. Quattro soldati, ci ha detto Jamil. Cosi' i ragazzi , all'altezza della barriera di separazione, hanno iniziato a lanciare pietre contro i soldati. I soldati israeliani hanno iniziato a sparare pesantemente contro i giovani palestinesi.
Jamil ha colpito un soldato con una pietra, ma il soldato ha risposto sparando e l'ha ferito alla gamba sinistra. Erano circa le 17.00. E' stato trasportato in macchina al Kamal Odwan hospital.
Un infermiere ci ha detto che potrà lasciare l'ospedale in una settimana.
Ho chiesto a Jamil se sentisse paura quando si reca lungo il confine, se fosse consapevole di rischiare la vita.
Jamil mi ha detto: "Io non ho paura".
La sua famiglia e' composta da 9 persone. Jamil lavora ogni tanto per supportare la sua famiglia.
Un infermiere ci ha mostrato la radiografia alla gamba sinistra di Jamil.
La radiografia mostra frattura e presenza di frammenti di esplosivo all'interno della gamba. Tutto il muscolo e' stato danneggiato.
Il proiettile usato dai soldati israeliani e' un proiettile dum-dum, detto anche proiettile ad espansione, vietato dalla legge internazionale.
I proettili dum-dum, o ad espansione, si espandono all'interno del corpo, causano fratture ed enormi danni agli organi interni, provocando emorragie e portando in molti casi alla morte.
Nonostante il divieto internazionale sull'uso di questi proiettili, l'esercito israeliano continua ad utilizzarli.
Gli accordi per il cessate il fuoco, iniziato la sera del 21 novembre, dopo l'offensiva militare "Pilastro di Difesa", imponevano all'esercito israeliano di smettere di sparare sui civili lungo il confine, e di consentire ai contadini di Gaza di accedere ai loro terreni agricoli liberamente, annullando cosi' la "buffer zone" di 300 metri, imposta illegalmente dall'esercito israeliano. Gli accordi inoltre acconsentivano ai pescatori di Gaza di raggiungere 6 miglia nautiche dalla costa. Questi accordi non sono mai stati rispettati dall'esercito israeliano, che ha continuato a sparare contro contadini e civili nelle terre lungo il confine e ad attaccare pescatori anche all'interno delle 6 miglia nautiche dalla costa. Durante la recente visita di Obama nel mese di marzo, un grupoo armato palestinese ha lanciato alcuni missili verso il sud di Israele, missili che non hanno provocato alcun danno, ma le autorità israeliane hanno deciso di annullare tutti gli accordi con cui si era giunti al cessate il fuoco.
Poco cambia per i civili palestinesi, dato che, nonostante gli accordi, sono stati costantemente vittime di aggressioni israeliane. Dall'inizio del cessate il fuoco, infatti, si contano piu' di 90 civili palestinesi feriti, e 4 giovani civili uccisi.
Jamil, come tanti ragazzi della sua età, lanciava pietre verso i soldati. Un modo per protestare contro un'occupazione illegale, contro un assedio che riduce Gaza ad una prigione.
Jamil lanciava pietre al di la' delle mura di questa prigione.
I soldati però non badano all'età di questi ragazzini, non esitano a sparare, seppur usano proiettili letali vietati dalla convenzione internazionale.
I nostri governi e la comunità internazionale non dovrebbero rimanere indifferenti davanti all'uso di proiettili illegali, né davanti a crimini che si perseguono ormai da anni contro la popolazione civile palestinese.
La comunità internazionale dovrebbe intervenire facendo pressione sul governo israeliano affinche' cessi queste pratiche. Uno dei mezzi che attualemente i nostri governi hanno a disposizione sono le sanzioni ed il boicottaggio, la rottura dei rapporti economici.
Solo cosi' si puo' sperare in un cambiamento.
Non agire significa essere complici.
Speriamo Jamil guarisca presto senza complicazioni. A lui ed alla sua famiglia, la nostra solidarietà ed il nostro affetto.
Jamil Wael Risha, 17 anni
La radiografia alla gamba sinistra di Jamil, che evidenziano frattura e presenza di frammenti