venerdì 26 ottobre 2012

Raids israliani su Gaza, 23 ottobre - 25 ottobre 2012


Nuova escalation sulla Striscia di Gaza. 
Il 23 ottobre 2012, verso le 9.40, le Forze militari israeliane hanno ucciso un membro della resistenza palestinese e ferito altri 4 membri. L'uomo ucciso è Ismail Issa Matter, 27 anni. Le forze israeliane hanno lanciato un missile da terra su un gruppo delle brigate al-Qassam in Beit Lahia, a nord della Striscia di Gaza. I quattro feriti sono stati trasferiti al Kamal Odwan hospital, successivamente in serata uno dei feriti è stato trasferito allo Shifa hospital dove è stato sottoposto ad intervento chirurgico ed è stato trasferito nel reparto di terapia intensiva.

Nello stesso giorno, verso le 23:55, un altro membro delle brigate al-Qassam è stato ucciso e 2 sono rimasti feriti in un attacco aereo israeliano, mentre stavano lanciando missili fatti in casa a nord di Beit Lahia
Uno degli uomini, Loai Abdel-Hakim Mustafa Abu-Jarad, 25 anni, è morto immediatamente. Gli altri due sono rimasti feriti gravemente e trasferiti allo Shifa hospital.

Inoltre, verso le 5.00, le forze israeliane hanno fatto irruzione con carroarmati e bulldozers nel villaggio di al-Qarara, a nord est di Khan Younis, a sud della Striscia di Gaza, conducendo operazione di spianamento dei terreni palestinesi accompagnando le incursioni con spari.

Successivamente, uno dei feriti coinvolti nel raid su Beit Lahia, è morto per la gravità delle ferite. Il suo nome è Yousuf Abu-Jalhum.


All'alba di mercoledì 24 ottobre, nuovo raid israeliano su un gruppo della resistenza ad est di Rafah, a sud della Striscia di Gaza.
Una persona è stata uccisa, il nome del martire è Mohammed Sheikh, appartenente alle brigate Salah al-Din, il cui corpo straziato è arrivato all'ospedale Yousef al-Najar, ed altri feriti in condizioni critiche sono stati trasferiti all'European hospital.

Carro armati israeliani nella mattinata hanno sparato 5 colpi di artiglieria sui terreni agricoli vicino la moschea di Abu Bakr nella città di Al Qarara, a sud della Striscia di Gaza, abitanti sono risultati in stato di shock.

Intanto la radio israeliana annuncia che missili e colpi di mortaio sono stati lanciati dalla resistenza palestinese dopo l'uccisione da parte dell'esercito israeliano di un numero di combattenti della resistenza.

Aerei israeliani e artiglieria hanno bombardato anche molte aeree agricole ad est di Khan Younis, dove il minareto di una moschea è stato distrutto. 

Verso le 23.30 una bomba in Rafah ha provocato il crollo di un tunnel, causando un ferito. 

Il 24 ottobre,  verso le 6.15 del mattino, colpi di carro armati israeliani sulla zona ad est di Khan Younis.

Successivamente, un raid israeliano ha colpito l'area ad est di Zayotun, in Gaza city.

Verso le 7.30 carro armati israeliani hanno sparato vicino il confine di Erez, e vi sono stati continui scontri con la resistenza palestinese.

In mattinata, verso le 8.00 del mattino, colpi dell'artiglieria israeliana anche a nord in Beit Hanoun. 
Inoltre un raid aereo israeliano ha colpito il cutoms checkpoint 44, vicino il valico di Beit Hanoun ed un poliziotto palestinese, Hassan Harb Saleh Abu Jabal, 25 anni, è rimasto ferito mentre il passaggio è stato chiuso per molte ore.

In un comunicato della stessa giornata, le brigate del martire Abu Ali Mustafa, braccio armato del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, hanno dichiarato la propria responsabilità circa un attacco dall'area di Kussufim del giorno precedente. Le brigate hanno affermato che Israele sta  commettendo continuamente crimini contro il popolo palestinese, nonostante si senta sempre parlare di "tregua". Di conseguenza, consapevoli della disonestà israeliana, hanno sempre rifiutato la "tregua"con lo stato occupante e continuano a rispondere agli attacchi. La mattina di martedì 23 ottobre, un combattente delle brigate ha posizionato un esplosivo quando i soldati si sono avvicinati al confine, vicino il sito militare israeliano di Kussufim, ad est di Khan Younis. Alle 7.15 l'ordigno è esploso,danneggiando le attrezzature militari israeliane e ferendo un ufficiale israeliano, Zeev Shilon, trasportato successivamente in un ospedale israeliano, e la cui mano destra è stata amputata, e secondo i media israeliani starebbe lottando contro la morte. Una volta assicuratesi che l'operazione ha colpito l'obiettivo militare, i combattenti della resistenza sono tornati salvi a casa, ed hanno comunicato pubblicamente l'operazione per dare speranza al popolo palestinese, affermando che la resistenza è in grado di colpire il nemico e non pagare i propri crimini impuniti. Nel comunicato infine viene affermato che la resistenza continuerà a rispondere ai crimini perpetrati dall'occupazione israeliana contro il popolo palestinese,contro i luoghi sacri e la propria terra. Le brigate fanno inoltre appello affinché si formi un fronte di resistenza unico per una difesa nazionale
  

Nella notte tra il 24 ed il 25 ottobre, la resistenza palestinese ha continuato a  rispondere alle aggressioni israeliane sparando un missile grad. Le forze israeliane hanno condotto un raid colpendo un gruppo di militanti in Jabalia. Una donna risulta ferita dall'esplosione dei vetri.   
Continue incursioni di carro armati e bulldozer nell'area centrale della Striscia di Gaza. 

Un altro uomo è stato ucciso a causa delle ferite sostenute in un raid israeliano, il suo nome è Ahmed Hirsallah.
Risultato totale di questi ultimi raids, 5 palestinesi uccisi, tutti membri della resistenza palestinese, ed almeno 11 i feriti, fra cui una donna anziana di 72 anni. 

A seguito dell'attacco israeliano di mercoledì mattina, in cui aerei israeliani hanno attaccato il customs checkpoint "44", vicino il valico di Erez, il passaggio è stato chiuso e riaperto solo ieri e le uscite per gli internazionali sono state coordinate in gruppi. A seguito di questo attacco un poliziotto palestinese è rimasto ferito e le strutture sono state danneggiate oltre alla rete elettrica palestinese. Le Forze israeliane avevano chiuso il valico di Erez verso le 8.00 del mattino. La chiusura del valico di Erez costituisce una minaccia per la vita di centinaia di pazienti nella Striscia di Gaza. Durante quella giornata, a 28 pazienti è stato negato di oltrepassare il valico e recarsi in Cisgiordania o in ospedali israeliani per ricevere cure mediche, nonostante avessero ricevuto il permesso di viaggiare. I pazienti palestinesi che soffrono di gravi patologie devono recarsi in ospedali al di fuori della Striscia di Gaza dove gli ospedali non sono in grado di fornire le necessarie cure mediche. Quoridianamente, dai 30 ai 50 pazienti devono recarsi in ospedali in Cisgiordania o in Israele per ricevere tali cure.

Il primo ministro del governo di Gaza Ismail Haniyeh ha chiesto un cessate il fuoco per ristabilire la calma anche in vista delle celebrazioni religiose dell'Eid al-Adha.
Da ieri 25 ottobre è ritornata gradualmente una situazione di calma sulla Striscia di Gaza, anche se non vi è nessun accordo formale da entrambe le parti.

Il governo di Gaza ha anche comunicato di voler sottomettere una lettera di protesta alle Nazioni Unite, facendo appello affinché l'aggressione israeliana cessi immediatamente. Il governo ha inoltre fatto appello ai leader arabi affinché visitino la Striscia di Gaza,sottolineando l'importanza della fine dell'assedio e condannando il sequestro della nave "Estelle", definendolo come una "grave violazione della libertà" all'accesso della solidarietà internazionale nella Striscia di Gaza, facendo appello affinché sia punito chi ha eseguito questo crimine e sia portato nei tribunali internazionali.

La popolazione di Gaza continua a soffrire dell'assedio e delle continue aggressioni israeliane.
Sono andata a visitare la donna ferita in Khuza'a, a sud della Striscia di Gaza. 
Hadia Qudai ha 72 anni. 
Verso le 7.30 del mattino si trovava nella terra agricola accanto alla sua abitazione quando improvvisamente carro armati israeliani hanno bombardato il minareto della moschea vicina. "Mi sono ritrovata a terra, ed il mio viso era pieno di sabbia e pietre", ha affermato Hadia, che vive da sola nella sua abitazione. 
L'ambulanza l'ha trasportata ad una clinica in Khuza'a, e successivamente è stata trasferita all'European hospital.
Hadia è rimasta ferita alla schiena da frammenti dell'esplosivo. Mostra poi un pezzo del suo vestito briciato da un frammento.
Hadia ha fatto un x-ray. Il report ospedaliero riporta  che non vi sono fratture, solo una contusione e ferita sulla schiena. Hadia riporta pressione alta del sangue. 
La sua abitazione dista circa 1,5 km dal confine. La stessa moschea era stata attaccata un mese fa nel corso di una  altro attacco. Carro armati erano presenti già nella notte precedente.
Sul terreno accanto all'abitazione, pezzi di moschea crollati durante l'attacco.


Hadia Qudai, 72 anni

report rilasciato dall'ospedale

il minareto della moschea colpito da colpi di carro armato


Ieri mattina ho fatto anche visita all'area invasa dai carro armati e dai bulldozers israeliani nel villagio di al Qarara, vicino Khan Younis. I mezzi militari israeliani hanno fatto incursione arrivando fino a circa 700 metri dal confine in territorio palestinese, ovvero oltre i 400 metri dalla "buffer zone".
Ecco una foto che ho scattato nell'area che mostra i segni dei mezzi militari sui terreni agricoli palestinesi.


Una famiglia del posto ci ha riferito che spari da parte dell'esercito israeliano sono continui in quest'area, e che usualmente i soldati iniziano a sparare verso le 7.00-7.30 del mattino.
Molte abitazioni in quest'area sono state distrutte durante Piombo Fuso e successivamente ricostruite. Bulldozers israeliani hanno distrutto, nel corso del tempo, migliaia di alberi di olivo e da frutto. Attacchi israeliani dai soldati al confine minacciano quotidianamente la vita di tante famiglie di contadini palestinesi. Costanti violazioni dei diritti umani contro i civili di Gaza nel silenzio internazionale.


















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