sabato 22 settembre 2012

Attacco israeliano su Gaza, notte fra il 19 e 20 settembre 2012

Tre giorni fa, nella notte tra il 19 ed il 20 settembre, l'aviazione militare israeliana ha attaccato il sud della Striscia di Gaza, nella zona ad est di Rafah.
Due cittadini sono morti un terzo è clinicamente morto.
Le vittime sono l'ufficiale Ashraf Saleh Abu Maraqa, 33 anni, e l'assistente Anis Abu Enein, 36 anni, entrambi lavoravano per il Minisetro degli Interni e della Sicurezza al confine di Rafah.
Il terzo, Nedal Nasrallah, è stato ricoverato all'European hospital.
Successivamente all'attacco droni hanno continuato a sorvolare durante la notte su tutta la Striscia di Gaza.

L'ufficiale Ashraf Saleh era un ex prigioniero rilasciato da Israele nel mese di marzo 2009, ed inoltre giovane fratello del dr. Ahmad Yousef, ex consigliere di Haniyeh e leader di Hamas.
Ieri ho fatto visita alla sua famiglia, ho portato loro solidarietà come a tutte le famiglie delle vittime dell'odio israeliano. Ashraf Saleh aveva 33 anni e l'ultima sua figlia ha 5 mesi. Ho incontrato suo fratello il dr. Ahmed Yousef, con la moglie e la sua gentile figlia Maphaz, e tante donne della famiglia, fra cui la madre di Ashraf, i cui occhi esprimevano il dolore per la perdita del giovane figlio.

Quante volte ho visto quegli occhi in tante madri di Gaza che hanno perso i loro figli. Quel devastante dolore è indescrivibile e ricopre anche il mio cuore.
"Habibti", mi ha detto, l'ho abbracciata, per farle sentire la mia vicinanza.
Le madri di Gaza devono essere molto forti.
"Che Dio sia con lui", e con coraggio e forza si va avanti.



Oggi pomeriggio ho fatto visita in Rafah alla famiglia del secondo martire. Anis Abu Enein aveva 36 anni ed ha lasciato 12 figli. Tanti bambini, di cui il più piccolo ha 1 anno mezzo, che ora sono rimasti senza padre.
Un'altra madre che ha perso il proprio figlio.
Un'altra moglie che ha perso il proprio marito.
Sono andata alla tenda del lutto, dove ho incontrato la madre di Anis e tante donne della famiglia, oltre ai bambini.
Beh, loro erano contenti ed incuriositi di vedermi, essendo straniera, un altro bimbo era visibilmente nervoso.
I miei pensieri e le mie preoccupazioni vanno a questi bambini che cresceranno senza padre, una donna della famiglia ringrazia Dio, che li aiuterà.




nella foto, Yaqeen Yousef, nipote di Ashraf Saleh, nell'obitorio dell'ospedale (foto concessami da sua sorella  Maphaz)

Nessun commento:

Posta un commento