Un ragazzo palestinese è stato ucciso venerdì 11 gennaio 2012 dal fuoco dell'esercito israeliano ed un altro è rimasto ferito ad est di Jabalia, a nord della Striscia di Gaza.
Il giovane si chiamava Anwar Mohammad Al-Mamlouk, aveva 19 anni.
Un proiettile l'ha colpito all'addome ed è morto dopo poco.
Il giovane ferito si chiama Omar Ismail Wadi, ed ha 21 anni. E' rimasto ferito da frammenti di un proiettile ad entrambe le gambe.
I soldati israeliani posizionati al confine ad est di Jabalia, avevano aperto il fuoco contro un gruppo di giovani che si trovavano nelle terre lungo il confine.
Siamo andati alla tenda del lutto per dare le condoglianze alla famiglia di Anwar.
Una grande tenda accanto all'abitazione ospitava gli uomini, mentre le donne erano raccolte in casa.
Fauza, la mamma di Anwar, ci ha accolti con un sorriso e ci ha invitato a sederci.
Fauza ha 55 anni e l'intera famiglia conta 9 figli maschi e 9 figlie femmine. Uno dei fratelli di Anwar ci consegna dei poster con la sua immagine. Comunichiamo a Fauza la nostra vicinanza e solidarietà.
Prima che uscissi dall'abitazione, Fauza prende uno dei poster e bacia l'immagine del figlio. "Alhamdulilah" , mi dice, e poi ci abbracciamo. Andremo di nuovo a farle visita, dopo i 3 giorni di lutto, in un momento meno doloroso, per poter parlare con più tranquillità.
Una foto di Anwar pubblicata su internet
Il poster con l'imaggine di Anwar Mohammed Al Mamlouk, 19 anni
Abbiamo anche fatto visita alla famiglia del giovane rimasto ferito, Omar Ismail Wadi.
Omar ci mostra le ferite alle gambe.
Il venerdì è giorno sacro per i musulmani, come la domenica per i cristiani. Venerdì, verso le 14.30, Omar era andato al cimitero ad est di Jabalia. Il cimitero si trova vicino il confine. Omar racconta di aver visto alcuni ragazzi palestinesi vicino il confine. Soldati israeliani hanno iniziato a sparare con proiettili e gas lacrimogeni.
Omar aveva deciso di raggiungere il gruppo di ragazzi, che si trovavano ad un centinaio di metri dalla barriera di separazione del confine. C'erano circa 30 persone. Sul confine, 4 jeeps israeliane e circa 12 soldati, racconta.
Anwar, il ragazzo che è stato ucciso, però si era allontanato dal loro gruppo e si era avvicinato da solo alla barriera ad una distanza di circa 30-40 metri, lasciando il gruppo alle sue spalle, racconta Omar.
I soldati hanno puntato le armi contro di lui e l'hanno ucciso, colpendolo in pieno all'addome.
Omar racconta che allora aveva deciso di andare a prendere il corpo di Anwar, ma i soldati hanno continuato a sparare, impedendo agli altri di raggiungere il suo corpo. Uno dei proiettili, esploso vicino a lui, l'ha ferito ad entrambe le gambe. Omar è rimasto ferito per aver cercato di avvicinarsi al corpo di Anwar. Erano le 16.00 circa.
Probabilmente si trattava di un proiettile ad espansione, dato che diversi frammenti l'hanno colpito nella parte inferiore del corpo.
Successivamente alcuni ragazzi sono riusciti a prendere sia Omar sia Anwar e li hanno allontanati dalla barriera portandoli a circa 100 metri dal confine. I due sono stati trasportati su un "toc toc" sulla strada principale "Salah El-Deen" dove poi un'ambulanza li ha portati in ospedale.
"Anwar era vivo, ma durante quel tragitto è morto", racconta Omar.
Omar Ismail Wadi, 21 anni
le ferite alle caviglie di Omar
Di seguito il report ospedaliero di Omar, rilasciato dal Kamal Odwan hospital
Il report conferma che è stato portato in ospedale con ferite ad entrambe le gambe. I soldati hanno coperto le ferite con delle fasciature, poi è stato portato al reparto ortopedia.
I frammenti del proiettile sono ancora all'interno del corpo. Omar dovrà tornare in ospedale tra una settimana.
"Mi sono spaventato molto. Non ho dormito tutta la notte pensando a quello che è successo. Spero che Israele fermi questi crimini", afferma.
Gli abbiamo chiesto se tornerà di nuovo al cimitero. Ha detto di no. Suo padre Ismail è molto preoccupato.
La famiglia di Omar è composta da 6 figlie femmine, 3 figli maschi, ed i due genitori, in tutto 11 persone.
La mamma di Omar ad un certo punto esclama "Pare che tutti i miei 3 figli maschi debbano morire come martiri". Uno dei fratelli di Omar, Mohammed, infatti rimase ferito cinque anni fa in un attacco da terra dell'esercito israeliano.
A quel tempo Mohammed aveva 13 anni. Ora ne ha 18. Ha passato 4 mesi in Egitto per ricevere cure, e tuttora deve ricevere terapia.
la mamma di Omar, con la figlia più piccola
Di seguito i report ospedalieri di Mohammed, il fratello di Omar, ferito 5 anni fa in un attacco israeliano
European Gaza hospital, 5 ottobre 2010. "Valgus deformity, femur related to gun shot" (Valgismo al femore a causa di ferita a arma da fuoco). Difficotltà di ambulazione e dolore.
Il report attesta che Mohammed è stato sottoposto ad operazione chirurgica e raccomanda medicine dopo operazione.
Il report rilasciato dall'Al Awda hospital. Riporta "Explosive injuries- Multiple shrnapels"
Report rilasciato dallo Shifa hospital, 23 gennaio 2011. Riporta che Mohammed è stato ferito da arma da fuoco il 1 marzo 2008 e che è stato sottoposto ad interventi chirurgici, e che si trova sotto trattamento
Report dello Shifa hospital. Il report afferma che Mohammed ha subito una ferita da esplosione il 1 marzo 2008 che ha causato ferite multiple al ginocchio destro e alla giuntura della caviglia al nervo della tibia, e grave ferita alla mano sinistra con amputazione delle falangi di 4 unghia. Afferma infine che il paziente ha movimento limitato al ginocchio destro ed è ancora sotto controllo.
Il padre ci dice che una delle passioni di Mohammed è dipingere, e ci mostra alcune sue creazioni.
Ho scelto di fotografare questa, che seppur non è ancora completa, la trovo bellissima.
Spero che Omar e Mohammed e tutti i giovani di Gaza ed i loro genitori, possano un giorno pensare in maniera serena al loro futuro.
Alcuni di recano nelle terre lungo il confine solo per sostare di fronte alla barriera di separazione, guardando ad essa, come barriera alla propria libertà.
Anche alcune famiglie di contadini il venerdì pomeriggio hanno iniziato a passaggiare nelle proprie terre lungo il confine.
Se capita ci sia un ragazzo disarmato che si avvicina alla barriera per pura sfida verso i soldati, i soldati non hanno nessun diritto di sparare contro civili disarmati la cui unica colpa è quella di vivere in una cella.
Gli accordi per il cessate il fuoco del 21 novembre 2012 hanno stabilito che le forze militari israeliane devono "astenersi dal colpire i residenti nelle aree lungo il confine" e "cessare le ostilità nella Striscia di Gaza, via terra, via mare e via aria, compreso le incursioni e le uccisioni mirate."
Tuttavia attacchi militari israeliani via terra e via mare si sono susseguiti a partire dal giorno successivo al cessate il fuoco, ed aerei militari israeliani hanno sorvolato costantemente il cielo della Striscia di Gaza.
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