venerdì 26 ottobre 2012


Nuova escalation sulla Striscia di Gaza. 
Il 23 ottobre 2012, verso le 9.40, le Forze militari israeliane hanno ucciso un membro della resistenza palestinese e ferito altri 4 membri. L'uomo ucciso è Ismail Issa Matter, 27 anni. Le forze israeliane hanno lanciato un missile da terra su un gruppo delle brigate al-Qassam in Beit Lahia, a nord della Striscia di Gaza. I quattro feriti sono stati trasferiti al Kamal Odwan hospital, successivamente in serata uno dei feriti è stato trasferito allo Shifa hospital dove è stato sottoposto ad intervento chirurgico ed è stato trasferito nel reparto di terapia intensiva.

Nello stesso giorno, verso le 23:55, un altro membro delle brigate al-Qassam è stato ucciso e 2 sono rimasti feriti in un attacco aereo israeliano, mentre stavano lanciando missili fatti in casa a nord di Beit Lahia
Uno degli uomini, Loai Abdel-Hakim Mustafa Abu-Jarad, 25 anni, è morto immediatamente. Gli altri due sono rimasti feriti gravemente e trasferiti allo Shifa hospital.

Inoltre, verso le 5.00, le forze israeliane hanno fatto irruzione con carroarmati e bulldozers nel villaggio di al-Qarara, a nord est di Khan Younis, a sud della Striscia di Gaza, conducendo operazione di spianamento dei terreni palestinesi accompagnando le incursioni con spari.

Successivamente, uno dei feriti coinvolti nel raid su Beit Lahia, è morto per la gravità delle ferite. Il suo nome è Yousuf Abu-Jalhum.


All'alba di mercoledì 24 ottobre, nuovo raid israeliano su un gruppo della resistenza ad est di Rafah, a sud della Striscia di Gaza.
Una persona è stata uccisa, il nome del martire è Mohammed Sheikh, appartenente alle brigate Salah al-Din, il cui corpo straziato è arrivato all'ospedale Yousef al-Najar, ed altri feriti in condizioni critiche sono stati trasferiti all'European hospital.

Carro armati israeliani nella mattinata hanno sparato 5 colpi di artiglieria sui terreni agricoli vicino la moschea di Abu Bakr nella città di Al Qarara, a sud della Striscia di Gaza, abitanti sono risultati in stato di shock.

Intanto la radio israeliana annuncia che missili e colpi di mortaio sono stati lanciati dalla resistenza palestinese dopo l'uccisione da parte dell'esercito israeliano di un numero di combattenti della resistenza.

Aerei israeliani e artiglieria hanno bombardato anche molte aeree agricole ad est di Khan Younis, dove il minareto di una moschea è stato distrutto. 

Verso le 23.30 una bomba in Rafah ha provocato il crollo di un tunnel, causando un ferito. 

Il 24 ottobre,  verso le 6.15 del mattino, colpi di carro armati israeliani sulla zona ad est di Khan Younis.

Successivamente, un raid israeliano ha colpito l'area ad est di Zayotun, in Gaza city.

Verso le 7.30 carro armati israeliani hanno sparato vicino il confine di Erez, e vi sono stati continui scontri con la resistenza palestinese.

In mattinata, verso le 8.00 del mattino, colpi dell'artiglieria israeliana anche a nord in Beit Hanoun. 
Inoltre un raid aereo israeliano ha colpito il cutoms checkpoint 44, vicino il valico di Beit Hanoun ed un poliziotto palestinese, Hassan Harb Saleh Abu Jabal, 25 anni, è rimasto ferito mentre il passaggio è stato chiuso per molte ore.

In un comunicato della stessa giornata, le brigate del martire Abu Ali Mustafa, braccio armato del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, hanno dichiarato la propria responsabilità circa un attacco dall'area di Kussufim del giorno precedente. Le brigate hanno affermato che Israele sta  commettendo continuamente crimini contro il popolo palestinese, nonostante si senta sempre parlare di "tregua". Di conseguenza, consapevoli della disonestà israeliana, hanno sempre rifiutato la "tregua"con lo stato occupante e continuano a rispondere agli attacchi. La mattina di martedì 23 ottobre, un combattente delle brigate ha posizionato un esplosivo quando i soldati si sono avvicinati al confine, vicino il sito militare israeliano di Kussufim, ad est di Khan Younis. Alle 7.15 l'ordigno è esploso,danneggiando le attrezzature militari israeliane e ferendo un ufficiale israeliano, Zeev Shilon, trasportato successivamente in un ospedale israeliano, e la cui mano destra è stata amputata, e secondo i media israeliani starebbe lottando contro la morte. Una volta assicuratesi che l'operazione ha colpito l'obiettivo militare, i combattenti della resistenza sono tornati salvi a casa, ed hanno comunicato pubblicamente l'operazione per dare speranza al popolo palestinese, affermando che la resistenza è in grado di colpire il nemico e non pagare i propri crimini impuniti. Nel comunicato infine viene affermato che la resistenza continuerà a rispondere ai crimini perpetrati dall'occupazione israeliana contro il popolo palestinese,contro i luoghi sacri e la propria terra. Le brigate fanno inoltre appello affinché si formi un fronte di resistenza unico per una difesa nazionale
  

Nella notte tra il 24 ed il 25 ottobre, la resistenza palestinese ha continuato a  rispondere alle aggressioni israeliane sparando un missile grad. Le forze israeliane hanno condotto un raid colpendo un gruppo di militanti in Jabalia. Una donna risulta ferita dall'esplosione dei vetri.   
Continue incursioni di carro armati e bulldozer nell'area centrale della Striscia di Gaza. 

Un altro uomo è stato ucciso a causa delle ferite sostenute in un raid israeliano, il suo nome è Ahmed Hirsallah.
Risultato totale di questi ultimi raids, 5 palestinesi uccisi, tutti membri della resistenza palestinese, ed almeno 11 i feriti, fra cui una donna anziana di 72 anni. 

A seguito dell'attacco israeliano di mercoledì mattina, in cui aerei israeliani hanno attaccato il customs checkpoint "44", vicino il valico di Erez, il passaggio è stato chiuso e riaperto solo ieri e le uscite per gli internazionali sono state coordinate in gruppi. A seguito di questo attacco un poliziotto palestinese è rimasto ferito e le strutture sono state danneggiate oltre alla rete elettrica palestinese. Le Forze israeliane avevano chiuso il valico di Erez verso le 8.00 del mattino. La chiusura del valico di Erez costituisce una minaccia per la vita di centinaia di pazienti nella Striscia di Gaza. Durante quella giornata, a 28 pazienti è stato negato di oltrepassare il valico e recarsi in Cisgiordania o in ospedali israeliani per ricevere cure mediche, nonostante avessero ricevuto il permesso di viaggiare. I pazienti palestinesi che soffrono di gravi patologie devono recarsi in ospedali al di fuori della Striscia di Gaza dove gli ospedali non sono in grado di fornire le necessarie cure mediche. Quoridianamente, dai 30 ai 50 pazienti devono recarsi in ospedali in Cisgiordania o in Israele per ricevere tali cure.

Il primo ministro del governo di Gaza Ismail Haniyeh ha chiesto un cessate il fuoco per ristabilire la calma anche in vista delle celebrazioni religiose dell'Eid al-Adha.
Da ieri 25 ottobre è ritornata gradualmente una situazione di calma sulla Striscia di Gaza, anche se non vi è nessun accordo formale da entrambe le parti.

Il governo di Gaza ha anche comunicato di voler sottomettere una lettera di protesta alle Nazioni Unite, facendo appello affinché l'aggressione israeliana cessi immediatamente. Il governo ha inoltre fatto appello ai leader arabi affinché visitino la Striscia di Gaza,sottolineando l'importanza della fine dell'assedio e condannando il sequestro della nave "Estelle", definendolo come una "grave violazione della libertà" all'accesso della solidarietà internazionale nella Striscia di Gaza, facendo appello affinché sia punito chi ha eseguito questo crimine e sia portato nei tribunali internazionali.

La popolazione di Gaza continua a soffrire dell'assedio e delle continue aggressioni israeliane.
Sono andata a visitare la donna ferita in Khuza'a, a sud della Striscia di Gaza. 
Hadia Qudai ha 72 anni. 
Verso le 7.30 del mattino si trovava nella terra agricola accanto alla sua abitazione quando improvvisamente carro armati israeliani hanno bombardato il minareto della moschea vicina. "Mi sono ritrovata a terra, ed il mio viso era pieno di sabbia e pietre", ha affermato Hadia, che vive da sola nella sua abitazione. 
L'ambulanza l'ha trasportata ad una clinica in Khuza'a, e successivamente è stata trasferita all'European hospital.
Hadia è rimasta ferita alla schiena da frammenti dell'esplosivo. Mostra poi un pezzo del suo vestito briciato da un frammento.
Hadia ha fatto un x-ray. Il report ospedaliero riporta  che non vi sono fratture, solo una contusione e ferita sulla schiena. Hadia riporta pressione alta del sangue. 
La sua abitazione dista circa 1,5 km dal confine. La stessa moschea era stata attaccata un mese fa nel corso di una  altro attacco. Carro armati erano presenti già nella notte precedente.
Sul terreno accanto all'abitazione, pezzi di moschea crollati durante l'attacco.


Hadia Qudai, 72 anni

report rilasciato dall'ospedale

il minareto della moschea colpito da colpi di carro armato


Ieri mattina ho fatto anche visita all'area invasa dai carro armati e dai bulldozers israeliani nel villagio di al Qarara, vicino Khan Younis. I mezzi militari israeliani hanno fatto incursione arrivando fino a circa 700 metri dal confine in territorio palestinese, ovvero oltre i 400 metri dalla "buffer zone".
Ecco una foto che ho scattato nell'area che mostra i segni dei mezzi militari sui terreni agricoli palestinesi.


Una famiglia del posto ci ha riferito che spari da parte dell'esercito israeliano sono continui in quest'area, e che usualmente i soldati iniziano a sparare verso le 7.00-7.30 del mattino.
Molte abitazioni in quest'area sono state distrutte durante Piombo Fuso e successivamente ricostruite. Bulldozers israeliani hanno distrutto, nel corso del tempo, migliaia di alberi di olivo e da frutto. Attacchi israeliani dai soldati al confine minacciano quotidianamente la vita di tante famiglie di contadini palestinesi. Costanti violazioni dei diritti umani contro i civili di Gaza nel silenzio internazionale.


















lunedì 22 ottobre 2012

Questa mattina sono andata in Beit Hanoun, a nord della Striscia di Gaza, per accompagnare i contadini a raccogliere le olive lungo il confine.
A seguito però di incursioni di carro armati israeliani e spari continui da parte dei soldati, l'attività di raccolta è avvenuta solo ad 1 km dal confine. A poche centinaia di metri dal confine infatti le persone non hanno osato uscire di casa e tre scuole sono state evacuate.
Spari dal confine ed incursione di carroarmati erano iniziati già verso le 7.00 del mattino.
La resistenza palestinese a così iniziato a rispondere alle aggressioni israeliane.

Verso le 7.15 un raid israeliano su un gruppo di persone appartenenti alla resistenza palestinese ha ucciso una persona ad est di Beit Hanoun. La persona uccisa è Rahman Darwish Majesty, 25 anni, di Beit Lahia, appartenente alle brigate al Qassam.

Mentre eravamo in Beit Hanoun, droni continuavano a volare ed un drone ha colpito l'area di Sultan street, uccidendo un'altra persona della resistenza palestinese e ferendone un'altra. La persona uccisa è Yasser Ettarbin, 26 anni, di Beit Hanoun, appartenente alle brigate Salah al-Din.


Quattro risultano i feriti a seguito di questi raids.

Dopo l'ultimo raid mi sono recata all'ospedale di Beit Hanoun, dove in obitorio ho visto il corpo straziato di Yasser Ettarbin.

Yasser Ettarbin, 26 anni

Successivamente sono andata a visitare il luogo colpito dal missile. Sul posto era presente ancora il missile che l'uomo della resistenza stava preparando a lanciare, sangue sul terreno, ancora le sue scarpe.


il foro provocato dal missile sul terreno



Nello stesso tempo in cui avvenivano attacchi ed incursioni in Beit Hanoun, incursioni israeliane sono avvenute anche in Jabalia, a nord di Gaza city.



Nel pomeriggio, verso le 16.00, un nuovo raid israeliano su Beit Hanoun ha ferito una persona.
Inoltre, uno degli uomini feriti questa mattina, Khalil Kafarna, 29 anni, è morto per la gravità delle ferite dopo essere stato ricoverato allo Shifa hospital.

La tensione è molto alta nella Striscia di Gaza, gli scontri tra la piccola resistenza palestinese e l'esercito israeliano sono continui, e di certo gli attacchi non paragonabili, come c'è chi vorrebbe affermare mettendoli sullo stesso piano.
Le incursioni israeliane al confine, gli spari dei soldati dalle torri militari, i colpi di artiglieria, gli spianamenti di terreni agricoli palestinesi da parte dei bulldozers isaeliani, gli attacchi contro i civili da terra, da mare, dal cielo, sono episodi quotidiani.

Proprio questa mattina, quattro pescatori palestinesi sono stati arrestati dalla Marina militare israeliana mentre si trovavano a sole 2 miglia dalla costa e la loro barca è stata confiscata.
Crimini contro civili inermi nel silenzio internazionale.

La resistenza palestinese risponde legittimamente a questi continui attacchi israeliani ed all'occupazione israeliana seppur usando armi che solo raramente riescono a provocare danni.







sabato 13 ottobre 2012

L'aviazione militare israeliana ha condotto diversi raids aerei nella notte tra il 12 e il 13 ottobre 2012 e nella sera del 13 ottobre.
Sera del 12 ottobre, era appena mezzanotte quanto ho avvertito un'enorme esplosione. Mi trovavo in un locale all'aperto con alcuni amici. Il primo attacco ha colpito una base militare di Hamas a nord di Gaza city (in Nafaq street).
Successivamente sono stati colpiti spazi disabitati nel campo di rifugiati di Al Bureij e nel campo di rifugiati di Nuseirat, nell'area centrale della Striscia di Gaza. Aerei militari continuavano a volare a notte inoltrata.
Alle 3.20 di notte ho sentito un'altra enorme esplosione dovuta ad un attacco israeliano su un sito della resistenza a nord di Gaza city. 
Caccia F-16 hanno continuato a volare almeno per mezz'ora ed un attacco è stato riportato anche in uno spazio disabitato nel villaggio beduino Um Al Nasser, in Beit Lahia, a nord della Striscia di Gaza. Successivamente ho saputo che in quest'area il bombardamento aveva danneggiato un asilo.
Le forze militari israeliane hanno successivamente dichiarato di aver colpito, durante la notte, "un sito di attivita' terroristiche nel nord della Striscia e altri due nella zona centrale" Premesso che si chiamano centri della resistenza palestinese, e che il terrorismo è quello che quotidianamente mette in atto l'esercito israeliano,  attraverso quotidiane aggressioni via mare, via cielo o via terra, quanto detto nel comunicato è falso. Gli obiettivi colpiti sono, come ho riportato pocanzi, un sito della resistenza a nord di Gaza city, e due spazi disabitati nella zona centrale. A questi attacchi si aggiunge quello avvenuto in Beit Lahia. Queste dichiarazioni, ricopiate poi dai media italiane, sono quindi palesemente false e non servono ad altro che a giustificare gli attacchi.

Con il proposito di dimostrare quanto avvenuto durante la notte, dopo aver consultato centri per i diritti umani e contatti locali, oggi mi sono recata nel villaggio di Um Al Nasser per fotografare l'asilo danneggiato.
Ho scoperto che l'asilo danneggiato, l' Um Al-Nasser kindergarden, è stato costruito attraverso il progetto "Peace Architecture for Education Gaza Strip", promosso dalla ONG italiana Vento di Terra e finanziato dalla Cooperazione Italiana.
Mi reco sul posto con un attivista palestinese e siamo accompagnati da persone del luogo a visitare l'interno dell'asilo. Le pareti presentano crepe e sono palesemente danneggiate, alcuni pezzi sono crollati. 
Gli uomini del villaggio ci accompagnano poi all'esterno per vedere la cavità nel terreno provocata dalla bomba sganciata da un F-16. La bomba è stata sganciata accanto all'asilo, dove vi è anche un terreno agricolo ed un allevamento di polli.
Devo ammettere che ho rischiato molto ad essere in quel posto ad ora così tarda, erano circa le 6.00-6.30 di sera. Droni volavano su di noi mentre eravamo nel terreno agricolo, a circa 700 mt dal confine con Israele.

"Separati da noi, se colpiscono, colpiscono il gruppo", mi ha detto l'attivista palestinese. 
In quei momenti, è difficile rimanere lucidi. Era completamente buio, la sola luce era quella che emanava il suo cellulare. Non volevo separarmi dalle altre persone ed allo stesso tempo iniziavo a chiedermi se sarei sopravvisuta, la mia mente iniziava ad immaginare i nostri corpi ridotti improvvisamente in pezzi. Nausea e giramento di testa e i droni continuavano ad essere lì proprio sopra di noi. 
Ho scattato velocemente le foto sul posto lì dove è stata lanciata la bomba e sulle pareti esterne dell'asilo, pensavo solo di dover fare questo lavoro e che poi sarei andata via anche se le mie dita tremavano sul pulsante della macchina fotografica.
Per fortuna tutto è andato bene. Abbiamo anche ritrovato pezzi di bomba. Una volta lasciato l'asilo, abbiamo visitato un'abitazione vicina, danneggiata dall'attacco. Idrees Abu Sharikh, 52 anni, ci ha detto che l'attacco è avvenuto verso l'1.45 di notte, ci ha invitati ad entrare ed ha iniziato a mostrarmi le crepe sulle pareti della sua abitazione provocate dall'esplosione. Mi ha detto che sua figlia, Sabrin, 16 anni, è scioccata e non riesce più a parlare. La loro famiglia è originaria di Askelon. Le famiglie di questo villaggio beduino sono estremamente povere e vivono sotto costante minaccia di attacchi aerei. Sono famiglie di rifugiati, eppure non ricevono alcun servizio da parte dell'Unrwa, perché l'Unrwa non considera quell'area inclusa tra quelle che devono ricevere gli aiuti. Il villaggio di Um Al Nasser è sicuramente una delle aree peggiori della Striscia di Gaza per le condizioni di vita disastrose.

Ho lasciato Um Al Nasser e sono tornata a Gaza city. 
Sono andata in un locale all'aperto pensando di poter calmare un attimo la mia mente, poter connettere il mio computer ed iniziare a lavorare, ma improvvisamente ho sentito un'esplosione, verso le 20.15. 
Non c'è pace.
Un raid israeliano ha ucciso due uomini in motocicletta in Massoud street in Jabalia, a nord di Gaza city.

Il primo uomo è morto sul colpo, Ashraf Sabbaa, arrivato senza testa in ospedale. Il secondo uomo, in condizioni critiche, è morto successivamente in ospedale. Hesham Ali Su'eidani, 43 anni, era leader del gruppo salafita. Hesham Ali Su'eidani era inoltre il leader salafita di cui era stato chiesto il rilascio dagli assassini di Vittorio Arrigoni. 
Un secondo attacco, verso le 8.30, ha colpito il quartiere di Zaytoun in Gaza city dove si trova un sito delle brigate Al Qassam, braccio armato di Hamas. Non si riportano feriti.

Alcuni media hanno riportato di un ragazzino di 12 anni ferito, ma io non ne ho avuto conferma da fonti ospedaliere né dai centri per i diritti umani.
Se vi saranno ulteriori aggiornamenti li comunicherò su questa pagina.


Foto che ho scattato all'interno dell'asilo danneggiato nel bombardamento:







Il luogo colpito all'esterno dell'asilo




L'abitazione danneggiata della famiglia Abu Sharikh




















giovedì 11 ottobre 2012

Domenica 7 ottobre quattro pescatori sono stati arrestati dalla marina militare israeliana mentre si trovavano a circa 2,5 miglia dalle coste di Beit Lahia, a nord Gaza.

Majed Fadel Baker, 52 anni, stava pescando su un hasaka con i suoi tre figli: Fady Majed Baker, 27 anni, Emran Majed Baker, 28 anni, Mohammed Majed Baker, 20 anni.

Incontro Majed nella sua abitazione in Beach camp (Shati camp). 
Majed racconta che erano le 8.00 del mattino quando due navi della marina militare israeliana si sono avvicinate alla loro imbarcazione. Si trovavano a 500 metri dal limite nord con le acque israeliane e a 2,5 miglia dalla costa di Gaza. Erano presenti un'altra decina di hasakas, tutti hanno inziato a scappare.
Le due navi della marina militare israeliana hanno iniziato a girare attorno alla loro imbarcazione ed i soldati hanno ordinato ai quattro pescatori di fermarsi. 
Majed ha rifiutato di fermarsi ed i soldati hanno sparato al motore della sua imbarcazione con quattro proiettili. I soldati hanno sparato anche molti proiettili in acqua.
I pescatori sulle altre hasakas hanno cercato di avvicinarsi alla barca di Majed e dei suoi tre figli per cercare di aiutarli e fermare le navi israeliane. Ma da una delle navi i soldati hanno iniziato a sparare verso le altre imbarcazioni. Ogni imbarcazione che si sarebbe avvicinata sarebbe stata colpita dai proiettili.
Così, una volta allontanati gli altri pescatori, i soldati hanno ordinato a Majed e ai suoi tre filgi di toglieri si vestiti, di tuffarsi in acqua e di salire sulla nave israeliana.
I soldati hanno ammanettato i quattro pescatori, hanno bendato gli occhi di Majed ed hanno incappucciato i suoi tre figli. 
I quattro sono stati poi strasportati ad Ashdod ed interrogati singolarmente. Majed ha detto che le domande riguardavano la loro attività di pescatori.
Hanno lasciato Ashdod verso le 16.00 e sono stati trasportati ad Erez, dove sono state chieste loro informazioni personali. 
Infine i quattro pescatori sono stati rilasciati, alcuni senza nemmeno le scarpe.

Majed mi spiega che non riavranno mai più indietro il motore della loro barca, che costa molto, La barca invece forse verrà rilasciata dopo due o tre anni. "Non ti rilasciamo ma vogliamo la tua barca", gli hanno detto i soldati.

Quindici persone della sua famiglia dipendevano da quella barca, sua moglie, i suoi figli, i suoi nipoti.
Ora Majed ed i suoi figli dovranno cercare di lavorare su altre imbarcazioni unendosi ad altri pescatori.

Israele ha imposto un limite illegale di 3 miglia entro cui i pescatori di Gaza possono pescare. Gli accordi israelo-palestinesi di Jericho del 1994 (sotto gli accordi di Oslo) infatti concedono loro 20 miglia nautiche dalla costa.
La stessa Marina militare israeliana non rispetta questo limite che Israele ha illegalmente imposto, entrando all'interno delle 3 miglia ed arrivando anche a poche centinaia di metri dalla costa, impedendo del tutto ai pescatori di pescare.


Quotidiane aggressioni e violazioni dei diritti umani sui pescatori palestinesi da parte della marina militare israeliana nelle acque di Gaza.


Majed Fadel Baker, 52 anni

lunedì 8 ottobre 2012


Raid aereo israeliano ieri pomeriggio sul campo rifugiati "Brazil", ad est di Rafah, a sud della Striscia di Gaza.
Dieci persone sono rimaste ferite, di cui è una morta questa mattina allo Shifa hospital, mentre un'altra persona è ricoverata in gravi condizioni al Nasser hospital. L'uomo deceduto e l'altro gravemente ferito si trovavano in motocicletta al momento dell'attacco. 
L'attacco è avvenuto in un'area densamente popolata, con alto numero di bambini.
Fra i feriti, vi sono anche cinque bambini ed una madre con una figlia di un mese ed un figlio di 2 anni e mezzo.

Questa mattina mi sono recata dapprima al Ministero della Salute, per avere conferma sul numero dei feriti, successivamente sono andata a Rafah per far visita alle famiglie colpite dall'attacco.

Sabrin Hussien Al Magossi, 23 anni, era seduta con sua figlia Besan, di un mese, in braccio.
Sabrin era andata a far visita ai suoi genitori in Rafah ieri pomeriggio. Al momento dell'attacco è uscita fuori per cercare suo figlio e l'ha trovato ferito. Sabrine è rimasta ferita alla gamba sinistra da frammenti di missile, di cui uno è ancora all'interno del corpo. 
Sua figlia di un mese è stata colpita da un frammento di missile sul lato posteriore della testa (foto); per fortuna i dottori hanno estrapolato il frammento dalla testa della piccola. 
Suo figlio Naseem, 2 anni e mezzo, invece si trova ancora ricoverato all'European hospital in Khan Younis.
Nassem si trovava all'esterno dell'abitazione ed è stato colpito da frammenti di missile su tutto il corpo.
Saluto allora la famiglia di Sabrin e mi reco in ospedale per visitare il suo bambino.
Nassem, 2 anni e mezzo, è disteso sul letto dell'ospedale con sua nonna accanto. Io sono accompagnata da suo padre, suo zio, ed un attivista palestinese.
Inizia a piangere e poi smette, ogni tanto mi guarda in modo fisso, non sapevo cosa stesse pensando.
Ha tutto il corpo segnato da ferite di frammenti di missile che sono entrati nel suo corpo.
Alcuni frammenti sono ancora all'interno del corpo e domani dovrà essere operato.
Ha anche una bruciatura sui capelli.

Naseem Mohammed Al Magossi, 2 anni e mezzo

Naseem Mohammed Al Magossi, 2 anni e mezzo

Naseem Mohammed Al Magossi, 2 anni e mezzo

ferite da frammenti di missile entrati nel corpo di Naseem, 2 anni e mezzo

ancora ferite da frammenti di missile

ferite da frammenti di missile su tutto il corpo del piccolo Naseem

Domani andrò di nuovo a visitare Naseem in ospedale dopo che sarà sottoposto all'operazione.

Anche la sorellina di Naseem, Besan, di un mese, è rimasta ferita da un frammento di missile alla testa. Eccola con la madre.

Sabrine Hussien Al Magossi, 23 anni, con sua figlia Besan, 1 mese

Besan Al Magossi, 1 mese

             
                                 i report ospedalieri su Sabrin Hussien Al Magossi e sua figlia Besan


Nella stessa zona dell'attacco vivono altre famglie le cui case sono state danneggiate, e vi sono altri feriti.
Una signora mi invita a visitare la sua abitazione, le cui finestre sono completamente crollate.
Una bambina in questa abitazione è rimasta ferita da frammenti di missile, il suo nome è Malak Abu Jazar, ed ha 2 anni. Malak è scioccata. Si rifiuta di parlare, è spaventata.

Malak Abu Jazar, 2 anni

Malak Abu Jazar, 2 anni


Faccio visita ad un'altra abitazione, e ad un negozio fortemente danneggiato.
Incontro un altro ferito, Jehad Al Qatros, 24 anni. Jehad è rimasto ferito al piede destro. Quando gli ho chiesto a che ora fossero caduti i missili, mi ha mostrato il suo orologio, che si è fermato durante l'attacco. 

il piede destro ferito di Jehad Al Qatros, 24 anni


una delle abitazioni danneggiate, vetri e macerie sul pavimento

il foro provocato da uno dei missili. Gli abitanti mi hanno detto che la profondità  è di due metri.

il foro provocato dal secondo missile



Intanto questa mattina carro armati israeliani hanno attaccato a sud della Striscia di Gaza. Due moschee sono state colpite da colpi di artiglieria. Ho fatto visita alla moschea colpita in Faraheen. Ecco le condizioni dopo l'attacco.

la moschea colpita in Faraheen, a sud della Striscia di Gaza

In strada vi erano pezzi di moschea crollati dall'alto. Una signora che vive in un'abitazione vicina mi ha detto che l'attacco è avvenuto verso le 6.45 del mattino, e che la moschea è stata colpita con 4 colpi di carro armato. 
Una persona risulta gravemente ferita. Questa mattina anche cinque scuole sono state evacuate. 
La resistenza palestinese nelle ore precedenti aveva risposto ai raid israeliani di ieri pomeriggio colpendo diversi siti militari israeliani.



Ieri un portavoce del Ministero della Salute, come riferito da fonti locali, ha affermato che Israele abbia usato armi proibite e non conosciute nei suoi attacchi su Gaza, ed ha fatto appello quindi alle organizzazioni internazionali per i diritti umani affinché indaghino sulle armi utilizzate dall'esercito israeliano contro la popolazione della Striscia di Gaza.
E'da tempo che da qui denunciamo l'uso di armi vietate o sconosciute da parte di Israele, che provocano ferite non usuali e molto gravi. Ricordo perfettamente che questo era già avvenuto nei bombardamenti dei mesi precedenti. E come non pensare all'ultimo caso di Fahmy Abu Ryash, il giovane pescatore colpito da due proiettili che gli hanno distrutto gli organi interni rilasciando frammenti di metallo nel corpo.
Con coraggio, senza temere, le organizzazioni internazionali dovrebbe indagare.

In aggiunta agli attacchi terrestri ed aerei, ieri mattina quattro pescatori palestinesi sono stati arrestati dalla marina militare israeliana nelle acque di Gaza.
Jamal Baker ed i suoi tre figli stavano pescando su una piccola imbarcazione (un "hasaka") a 2,5 miglia dalla costa, nell'area di Soudania, a nord di Gaza city. I quattro sono stati arrestati verso le 8.30 del mattino e la loro barca è stata confiscata.
Continuano le violazioni israeliane dei diritti umani contro i civili palestinesi.



venerdì 5 ottobre 2012

Venerdì 28 settembre 2012 un pescatore palestinese di 22 anni è stato ucciso dall'esercito israeliano con due proiettili e suo fratello è rimasto ferito alla mano sinistra mentre pescavano sulla spiaggia di Beit Lahia, a nord della Striscia di Gaza.

Di seguito il report ospedaliero finale redatto dopo l'operazione e rilasciato dal Kamal Adwan hospital.

Non trascriverò i particolari terribili sulle condizioni del corpo, per rispetto della sua persona e del dolore della famiglia.

Il corpo è di un uomo di 22 anni, di robusta costituzione, di altezza 180 cm.
Il report trascrive l'aspetto del corpo successivamente all'intervento chirurgico (colore del corpo, segni e ferite chirurgiche)

Ferita di forma ovale dovuta a colpo d'arma da fuoco di 5 mm con bordi irregolari localizzata sul fianco sinistro ad una distanza di 7 cm dall'osso sacro e a 90 cm dalla testa


Ferita di 4 mm dovuta a colpo d'arma da fuoco sul retro del ginocchio sinistro che ha procurato ferita di 4 cm sulla parte anteriore del ginocchio


Il secondo colpo è entrato sul retro del ginocchio sinistro ed è uscito dal lato anteriore del ginocchio.
Emorragia in entrambi i fianchi.



A causa dei due colpi di arma da fuoco, l'uomo ha riportato fratture alle ossa dell'area pelvica, emorragia femorale a sinistra e ferite agli organi all'interno dell'addome, si riporta rottura dei muscoli.



Radiografia

Rilevati piccoli frammenti di metallo dovuti ai proiettili dell' arma da fuoco.


La causa della morte: emorragia negli organi dell'addome e nell'area pelvica causate dai colpi di arma da fuoco.



Chi vuole sapere di più su Fahmy Abu Ryash, ucciso mentre pescava, può andare a questo link: 



report finale rilasciato dall'ospedale (pag.1)


report finale rilasciato dall'ospedale (pag.2)


Fahmy Abu Ryash, prima di entrare in sala operatoria